Page 228 - Le Storie Dei Profeti

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al popolo di Giona, allontanandone il castigo, e che fece uscire Giona dal ventre della
balena. Avete ragione l'uno e l'altro; attendiamo ora l'ordine di Dio."
Nel corso di quella stessa assemblea, Allah rivelò questo versetto:
"Non si addice ad
un Profeta prendere prigionieri finché non avrà domato la terra completamente. Voi
cercate il bene terreno, mentre Allah vuole [darvi] quello dell'Altra vita. Iddio è
l'Eccelso, il Saggio"
(Corano)
.
Il Profeta aggiunse: "
Se foste stati colpiti dal castigo,
nessuno sarebbe sopravvissuto, salvo 'Omar".
In seguito, Iddio rivelò un altro versetto, in cui permise di distribuire il bottino
ottenuto:
"Mangiate quanto vi è di lecito e puro per voi nel bottino che vi è toccato, e
temete Iddio; Egli è Perdonatore, Misericordioso"
(Corano).
La tribù ebrea di Bani Qaynuqa:
Qualche tempo dopo una donna Musulmana
fu gravemente offesa da un orefice ebreo che gli strappò la veste, pensando di fare
una cosa divertente. Il suo grido di vergogna richiamò un musulmano che colpì
duramente l’Ebreo uccidendolo. Precipitarono altri Ebrei e uccisero il Musulmano.
Gli Ebrei andarono a rinchiudersi nella loro fortezza, nella quale avevano potuto
concentrare più di settecento combattenti armati e
attesero le reazioni.
Quando fu informato, il Profeta si avviò con i suoi
uomini e non si fermò finché non giunse sotto la
fortezza dei Bani Qaynuqa. Da sotto le mura li esortò:
“O Ebrei, abbracciate l’Islam e sarete salvi”.
Ma
nessuna risposta da parte loro.
Dopo due settimane trascorse nella ingannevole attesa
che i Khazraj con i quali i Beni Qaynuqa erano alleati
venissero in loro soccorso si arresero e furono espulsi
dall’oasi. Partirono con tutti i loro beni trasportabili; solo le armi furono confiscate e
andarono ad arricchire l’allora magro deposito di armi dei Musulmani.
La battaglia di Uhud:
La sconfitta dei Quraysh a Badr bruciava il loro orgoglio,
e dovevano assolutamente vendicarsi. Così importanti risorse finanziarie erano state
impiegate per organizzare la vendetta.
Mentre i preparativi erano ancora in corso, i Musulmani si impadronirono di una
carovana che trasportava merci preziose sulla via verso l’Iraq, aumentando, se era
possibile, il risentimento e la preoccupazione dei Coreisciti. La tattica messa in
campo dai Musulmani aveva reso insicure tutte le vie carovaniere su cui transitavano
le loro merci. E senza sicurezza nel commercio la città di Mecca era strangolata.