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The Islamic Bulletin

Lo Scopo Della Vita

No, certo che no.

Sarebbe totalmente illogico e inutile pensare

in questo modo! Per lo meno egli intende indicare

che tutto ciò che è successo è al di fuori delle capac-

ità umane. Siamo tutti d’accordo su ciò. L’essere che

è degno di lode e gratitudine è l’onnipotente – Dio

(Allah). Il Creatore di tutto ciò che ha la sapienza di

progettare e proporzionare, che è responsabile del

mantenimento di tutte queste cose. Pertanto è l’Unico

e il Solo che merita lode e gratitudine.

Se io dovessi dare a ciascuno di voi cento dol-

lari senza alcuna ragione, voi direste almeno grazie.

Che dite allora dei vostri occhi, dei vostri reni, del

vostro cervello, della vostra vita, della vostra nascita,

dei vostri figli? Chi vi ha dato tutto ciò? Non merita

lode e ringraziamenti? Non merita la vostra preghiera

e riconoscimento? Fratelli e sorelle miei, in poche

parole, eccovi l’obbiettivo e il proposito della vita.

Allah Altissimo dice nel Sublime Corano:

“Non ho creato i jinn, gli spiriti, e il genere umano

se non per lo scopo di venerarMi” (corano 51:56)

Questo è ciò che disse l’Onnipotente Allah.

Quindi il fine della nostra vita è quello di riconoscere

il Creatore, di sottometterci a Lui e obbedire alle leggi

che ha ordinato. Ciò significa che venerarLo è il fine

della nostra vita. E qualsiasi cosa facciamo, mangiare,

dormire, vestirci, lavorare, è consequenziale. Ma la

ragione principale della nostra creazione è venerarLo.

Io non penso che qualcuno che sia tanto scientifico o

analitico potrebbe avere troppo da discutere riguardo

alla validità di questo fine. Essi potrebbero avere altri

fini personali, ma questa è una faccenda tra loro ed

Allah, l’Onnipotente.

Ora nella seconda metà della nostra discussi-

one. Cosa si conosce dell’Islam? Attenzione, non cosa

avete sentito dire sull’Islam, o ciò che avete potuto

osservare dalle azioni di alcuni musulmani, perché c’è

differenza tra l’Islam e un Musulmano. C’è differenza

tra uomo e padre. Un uomo che ha bambini è un

padre. Ma essere padre è una responsabilità. Un

uomo che non adempie a tali responsabilità, non è

necessariamente un buon padre. L’Islam ha un regol-

amento e un ordine. Se un Musulmano non adem-

pie per bene a queste regole e ordinamenti, non è

un buon Musulmano. Per questo motivo non potete

comparare l’Islam ai Musulmani.

Spesso sentiamo i termini “Islam” e “Musul-

mano”, e ne leggiamo a riguardo sui giornali e sui

libri di scuola e universitari. Ascoltiamo e notiamo

innumerevoli disinformazioni fornite a proposito,

inaccurate e fuorvianti, dai media. E devo ammettere

che alcune di queste disinformazioni e rappresen-

tazioni distorte sono state perpetuate da Musulmani

stessi. Uno studio demografico ha dimostrato che

ci sono più di 1 miliardo di musulmani nel mondo.

Questa è una statistica che potete trovare nelle en-

ciclopedie, o nell’almanacco, o in altre fonti. Allora

perché sappiamo così poco dell’Islam? E delle verità

sull’Islam? Se vi dicessi che circa un miliardo di per-

sone in questo mondo è Cinese, il quale è un fatto,

sicuramente conosciamo i fattori geografici, sociali,

economici, politici, filosofici e storici sulla Cina e i

Cinesi. Come mai non sappiamo così tanto dell’Is-

lam?

Cos’è che unisce così tante nazioni e questa

configurazione universale in un’entità comune? Cosa

rende un fratello dell’Arabia Saudita fratello di un

americano? Cosa rende un fratello della Cina fratello

di un yemenita? Cosa rende un australiano fratello di

un eritreo? Un africano è mio fratello, un altro dalla

Thailandia è mio fratello, un bosniaco è mio fratel-

lo, un altro ancora dal Canada è mio fratello e dalla

Spagna, Russia, India, Germania e così via. Cosa li

rende miei fratelli? Abbiamo delle esperienze pre-

gresse culturali e psicologiche così diverse. Cosa ha

l’Islam che ci unisce nella fratellanza? Quali sono le

caratteristiche specifiche di questo stile di vita tanto

frainteso, ma seguito da una grossa parte dell’uma-

nità?

Cercherò di fornirvi alcuni dati, ma in aggi-

unta a ciò, come ho precedentemente menzionato,

è necessario che voi abbiate una mentalità aperta e

un cuore libero da preconcetti. Perché se si capovo-

lgesse un bicchiere e vi si versasse dell’acqua, non

si otterrebbe mai un bicchiere pieno di acqua. E’

necessario che sia girato dal verso giusto. Tuttavia, le

notizie da sole non conducono alla comprensione,

quanto piuttosto ad una combinazione di tolleran-

za, ad un desiderio di sapere la verità e all’abilità di

apprezzarla ed accettarla quando la si conosce.

La parola Islam significa resa, sottomissione e

obbedienza alle leggi di Dio l’Onnipotente. Si può

dire “Allah”, si può dire il Creatore, si può dire il Dio

Supremo, Forza Suprema, l’Onnisciente, ecc..... Tutti

questi sono Suoi nomi.